I contenuti video stanno egemonizzando il web: da YouTube ai social, dalle landing pages dei siti all’advertising, il video la fa da padrone ormai da quasi un decennio, e il trend non sembra voler arrestarsi (anzi).
Esistono diverse tipologie di contenuti video: le video presentazioni, i vlog, le interviste, i tutorial, le videorecensioni, i livestream, gli spot, ecc. Non solo marketers e influencers, ma anche aziende pubbliche e private stanno ricorrendo a questo tipo di strategia con interesse crescente. Ma quali sono i punti di forza del videomarketing? Scopriamoli attraverso alcune statistiche e dati concreti.
Il punto di vista di chi crea…
I vantaggi registrati dalle aziende sono numerosi e importanti. Ne citiamo solo alcuni: una maggiore brand awareness (oltre il 50%), più del 60% di aumento di lead, 84% in più di vendite. A dirlo non solo grandi realtà, ma anche PMI: negli ultimi tre anni, circa il 55% delle piccole e medie imprese è ricorsa al videomarketing, sia nell’ambito B2B che B2C. Tra i marketers, questa percentuale sale al 65%.
… e di chi consuma
Largo ai giovani: il 50% delle persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni guarda più di un’ora al giorno di contenuti video: per circa metà dei Millennials, YouTube è la fonte principale di intrattenimento.
Il 50% dei consumatori guarda una videorecensione prima di comprare un prodotto, preferendola a un contenuto puramente scritto, e per l’84% di essi la visione si trasforma in acquisto.
Siamo animali social
Instagram, Facebook, Snapchat. Se YouTube nasce proprio come piattaforma video, questi tre colossi hanno trasformato il modo di fruire i contenuti social: anche qui, infatti, la parola d’ordine è video. Solo Snapchat e Facebook generano tra gli 8 e i 10 miliardi di visualizzazioni al giorno, e i video sono la tipologia di contenuto più condiviso. L’algoritmo di Facebook, poi, privilegia i video garantendone maggiore visibilità rispetto a uno status scritto o a una foto.
Unico requisito? Keep it short and simple. La soglia di attenzione dell’utente medio è di 2 minuti, che possono diventare massimo 12 su YouTube. Sui social, però, meglio preferire video brevi (anche perché le piattaforme non consentono di superare la soglia dei 3 minuti) e visivamente accattivanti, dato che la maggioranza degli utenti disattiva l’audio quando guarda un video su Facebook o Instagram.
L’importanza del mobile
Quasi il 90% dell’intero traffico internet è generato da dispositivi mobili, e questo dato è tuttora in costante crescita. Ciò vale soprattutto per YouTube e i social network, dove il traffico mobile costituisce:
- L’85% del traffico totale su Facebook;
- Più del 60% su YouTube;
- La quasi totalità (90%) su Twitter.
E nel futuro?
Si prevede che nel 2020 i contenuti video costituiranno l’82% del traffico dati online, con 1 milione di minuti caricati ogni secondo.
La maggioranza dei marketers prevede di investire più tempo e risorse nel videomarketing. Ma la creazione di questi contenuti, secondo il 64% dei marketers, è tra le parti più difficili del proprio lavoro.
Quindi cosa aspetti? Meglio iniziare subito.